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Immagine del redattorediego tonello

Doppia vena femorale. Attento al tranello



La duplicazione della vena femorale è un'importante variazione anatomica che può influenzare la diagnosi e il follow up della trombosi venosa profonda.


Può dare dei falsi negativi alla compressione ultrasonografica (CUS) e portare quindi a non diagnosticare una trombosi venosa profonda (TVP), esponendo il paziente al rischio del embolia polmonare, morte o sindrome post trombotica.


Una recente metanalisi su un totale di 11 studi (oltre 3600 arti analizzati), ha evidenziato una prevalenza della duplicazione della vena femorale quasi del 20%.


Normalmente, la CUS prevede una compressione a livello inguinale e a livello popliteo.

Tuttavia, gli operatori meno esperti in urgenza si limitano alla compressione femorale e questo può generale un grave limite diagnostico in un paziente su cinque.


L’errore diagnostico compare quando l’operatore si focalizza sul ramo femorale che non presenta la trombosi, e non si accorge del ramo occluso adiacente.

Solitamente è difficile assistere ad una TVP isolata della femorale senza una trombosi anche della vena poplitea e degli assi venosi sotto-poplitei.

In corso di trombosi della vena femorale comune, normalmente, le vene femorali ( profonda e superficiale) sono occupate da materiale trombotico (a meno di trombosi a partenza iliaca) e l’arto è marcatamente edematoso.


La presenza di una doppia vena femorale, garantisce un flusso venoso di lavaggio continuo, che, assieme a quello proveniente dalla vena femorale profonda, mantiene la pervietà della vena femorale comune e potrebbe rendere ragione di una TVP prossimale senza particolare edema dell’arto.


Un altro problema può nascere nel follow up.

Una vena femorale pervia, ipertrofizzata dalla trombosi vena femorale adiacente che sta progressivamente andando incontro a sclerosi, potrebbe portare ad una diagnosi di completa ricanalizzazione del vaso femorale.

Questo può influenzare decisioni terapeutiche sulla durata della terapia anticoagulante o, se l’esame di controllo è ravvicinato al primo, far sospettare una embolizzazione del materiale trombotico o ipotizzare che la prima diagnosi di TVP fosse errata.


In conclusione, se è vero che un paziente su cinque ha una doppia vena femorale, probabilmente è opportuno che cominciamo a pensarci mentre facciamo una CUS.

L’esperto che la sa individuare, la riporti nel referto per aiutare il paziente e i futuri operatori.





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