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Embolia polmonare in corso di Covid. DOAC per sempre? Dipende.


Luca è un ingegnere di 40 anni, e mi interroga preoccupato. È in terapia da tre anni per un unico episodio di embolia polmonare riscontrato durante una polmonite da Covid 19.

Dopo i primi 12 mesi di terapia a dosi più elevate, gli è stato prescritto un anticoagulante diretto a basso dosaggio a tempo indeterminato. Gli hanno detto che il Covid era un fattore di rischio minore per scatenare un evento embolico e che probabilmente, anche se gli esami sono negativi, deve avere qualche sorta di trombofilia non ancora scoperta.

E’ in buone condizioni generali, vita attiva.

Il fatto di assumere farmaci a vita lo mette a disagio ed è preoccupato da rischio di emorragia.

Può sospendere in sicurezza la terapia anticoagulante?

 

Durante la pandemia da COVID-19 abbiamo assistito a quadri clinici eterogenei ed embolie polmonari con frequenze molto variabili (7-50%) e con gravità molto differenti da caso a caso.

L’embolia polmonare era associata a prognosi peggiore nella polmonite virale e presentava eziopatogenesi complessa e poco chiara (ipercoagulabilità, integrità vascolare, infiammazione?).

È stato ipotizzato che la trombosi polmonare potesse essere un fenomeno “in situ”, una sorta di immuno-trombosi, piuttosto che un evento embolico.

In effetti la profilassi antitrombotica non sembrava avere grossa efficacia, la prevalenza di trombosi venosa profonda appariva meno frequente e le trombosi polmonari si presentavano maggiormente di tipo segmentario, sovrapposte ai consueti consolidamenti parenchimali polmonari di COVID-19.

L’immunotrombosi è il processo mediante il quale l’infiammazione attiva la coagulazione portando alla formazione di microtrombi per isolare i microrganismi e ha dimostrato di svolgere un ruolo chiave nella fisiopatologia del COVID-19, che attiva una iperinfiammazione ed una endoteliopatia.

In questi pazienti è raccomandata la terapia anticoagulante per un periodo variabile di 3-6 mesi.

Il trattamento per periodi prolungati non sembra modificare il rischio di recidive trombotiche, l’indicazione a prolungare il trattamento dovrebbe essere posta su altri fattori, diversi dall’infezione da Covid 19.

 

 

Suárez-Castillejo C, Calvo N, Preda L, Toledo-Pons N, Millán-Pons AR, Martínez J, Ramón L, Iglesias A, Morell-García D, Bauça JM, Núñez B, Sauleda J, Sala-Llinas E, Alonso-Fernández A. Pulmonary thrombosis associated with COVID-19 pneumonia: Beyond classical pulmonary thromboembolism. Eur J Clin Invest. 2024 Feb 9:e14176.

 

Filippi L, Turcato G, Milan M, Barbar S, Miozzo E, Zaboli A, Tonello D, Milazzo D, Marchetti M, Cuppini S, Prandoni P. Long term follow-up of a multicentre cohort of COVID-19 patients with pulmonary embolism: Anticoagulation management and outcomes. Thromb Res. 2023 Sep;229:73-76.

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